Raccontare l’evoluzione di usi, costumi e cultura popolare della città di Eboli attraverso la riscoperta della maschera di “Zezo”. Questo l’obiettivo del progetto “Zezo, l’antica maschera ebolitana. Per una sua riscoperta culturale, sociale e artistica”, promosso dalla nostra Fondazione e da Banca Campania Centro, con il patrocinio del Comune di Eboli e in collaborazione con il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DISPAC) – Laboratorio di Antropologia Culturale “Annabella Rossi” dell’Università degli Studi di Salerno e l’Associazione Assoteatro, presentato oggi (19 novembre), nella Sala Consiliare del Comune di Eboli, presenti il sindaco, Massimo Cariello, l’assessore al Turismo, Anna Senatore e quello alla cultura, Angela La Monica, il professore Vincenzo Esposito Ordinario della cattedra di Antropologia Culturale dell’Università di Salerno e il presidente di Assoteatro, Vito Cesaro.

Il progetto è stato presentato dal presidente Federico Del Grosso che ha spiegato come, nell’ambito dello stesso, saranno messe in campo una serie di iniziative che, partendo dal recupero storico della maschera, dalla ricostruzione della cultura popolare degli anni della sua diffusione e dall’aumento della sua riconoscibilità sul territorio, saranno orientate a valorizzare e promuovere l’identità della città di Eboli. Il progetto prenderà il via con una ricerca storico antropologica sulla maschera di Zezo e sul contesto culturale ebolitano, condotta dal Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DISPAC) – Laboratorio di Antropologia Culturale “Annabella Rossi” dell’Università degli Studi di Salerno. La ricerca, coordinata dal docente di Antropologia culturale dell’Università degli Studi di Salerno Vincenzo Esposito, permetterà di comprendere le origini della maschera di Zezo e chiarirne la genesi, se autentica ebolitana o trasposizione della più conosciuta “Zeza”, tra le maschere carnevalesche del Seicento più celebri in Campania insieme a Pulcinella e Tartaglia. Infine farà luce sugli eventi ad essa collegati, con l’obiettivo di recuperarne la memoria e ripristinarli sul territorio.

Il progetto prevede il coinvolgimento delle scuole superiori di Eboli, attraverso la realizzazione di uno spettacolo teatrale tratto da una scenetta su Zezo recitata, con molta probabilità, tra il XVII ed il XVIII secolo. I ragazzi, sotto la supervisione dell’Associazione Assoteatro del direttore artistico Vito Cesaro, cureranno la messa in scena dello spettacolo e reinterpreteranno i testi originali della scenetta. Il grande maestro Peppe Barra, studioso e interprete della tradizione teatrale campana, sarà il testimonial del progetto. L’attore e cantante, che in passato ha già portato in scena con la Nuova Compagnia di Canto Popolare “La Canzone di Zeza”, sempre nel 2020 sarà protagonista di uno spettacolo musicale a tema.

Piena sintonia è stata espressa dal Sindaco Cariello che ha sottolineato l’impegno dell’Amministrazione nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio culturale ebolitano. Un impegno a 360 gradi capace di coinvolgere tutte le forze vive del territorio e che trova nella Fondazione Cassa Rurale e in Banca Campania Centro interlocutori autorevoli e propositori di iniziative importanti.